lunedì 21 dicembre 2015

IL GOVERNO MONTI, PASSERA E I MARO'


Come riportato da Il Tempo Corrado Passera disse:
"Il ministro Terzi ha rischiato di far perdere ogni valore agli impegni internazionali del nostro Paese. Dopo aver ottenuto dalle Autorità indiane il rientro natalizio dei nostri fucilieri sulla base di un formale impegno al loro ritorno in India, l'allora ministro degli Esteri cercò di impedire che rientrassero nelle scadenze concordate, venendo così clamorosamente meno alla parola data". "Il disagio di molta parte del governo - ha aggiunto - fu enorme e io fui tra coloro che si dichiararono non disponibili ad avallare un comportamento tanto lesivo della dignità e del ruolo del nostro Paese. Il governo italiano ottenne in quella occasione precise garanzie dal governo indiano e la decisione di far rientrare i nostri fucilieri in India fu sottoscritta all'unanimità da tutti i ministri coinvolti". "Ho sempre ammirato - ha concluso l'ex ministro dello Sviluppo economico - lo spirito di abnegazione e disciplina di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone ai quali, ancora una volta va la mia vicinanza e il plauso per la dignità con cui stanno affrontando questa dolorosa situazione che confido venga risolta al più presto".

Dice Giulio Terzi:
«Invece il 21 marzo parte una convocazione del presidente del Consiglio per una riunione riservata dei ministri più interessati alla vicenda. Il giorno precedente alla convocazione avevo ricevuto un paio di telefonate nelle quali mi si allertava che un collega di governo si stava agitando freneticamente perché temeva per gli interessi economici in India, e riteneva che i due marò dovessero essere rispediti indietro immediatamente. Mi preparai a sostenere con il dovuto vigore la validità di una linea che era stata sino a quel punto fortemente condivisa soprattutto dai ministri della Difesa e della Giustizia, oltre che dal premier. Ma, con profonda tristezza, mi resi conto che ero rimasto solo. Nonostante la mia netta opposizione ci si rivide la mattinata successiva, e lì la decisione era stata presa. Il giorno dopo, il ministro della Difesa Di Paola e il sottosegretario de Mistura andarono a convincere Latorre e Girone affinché ripartissero. Fornirono garanzie che tutto si sarebbe risolto in poche settimane: sappiamo che non ce n’erano. Ecco perché decisi di dare le dimissioni. Provai un grande dolore nel constatare di dover rappresentare nel mondo un Paese che si comportava dando così scarso valore alla propria sovranità e interesse nazionale».
«Quel politico che si agitava era Corrado Passera, ma evidentemente Monti, Di Paola e gli altri erano d’accordo. A me risulta che Di Paola e de Mistura, oltre che dare garanzie, minacciarono pesantemente i due marò. Non solo non hanno pagato, hanno avuto vistose ricompense. È passato un anno e mezzo da quei momenti, prima c’è stato un inutile governo Letta poi un bellicoso Renzi, che appena insediato chiamò i marò e promise azioni efficaci. Che cosa è stato fatto?». (tratto da Blitzquotidiano)

E ancora Terzi:

Quindi è chiaro che Passera è uno che ha voluto che Massimiliano Latorre e Salvatore Girone fossero rimandati in India nonostante la nostra Costituzione vieti l'estradizione nei paesi dove vige la pena di morte. Ma forse un ministro della Repubblica può fregarsene del giuramento fatto dopo la sua elezione.

Naturalmente lui è già lanciatissimo in campagna elettorale per diventare sindaco di Milano, io spero che il popolo non scordi il passato e ragioni di conseguenza.

Questo che ripropongo qui sotto è un vecchio articolo (per cui non aggiornato) che comunque è abbastanza esauriente per capire. "Italia Unica è il partito voluto da Corrado Passera"


Per chi volesse ascoltare tutta l'intervista rilasciata a Radio Radicale il 07.12.2015 dall'Ambasciatore Terzi vada al sottostante link:  http://www.radioradicale.it/scheda/460410/cittadini-in-divisa
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