mercoledì 18 febbraio 2015

Matteo renzi come Adolf Hitler. E non solo

Su un documento pubblicato sul sito della Camera dei deputati (http://documenti.camera.it/bpr/3853_testo.pdf In testa alla seconda pagina, numerata 194) si legge:

"Il problema per il partito nazionalsocialista era come ottenere la necessaria maggioranza dei due terzi per l’approvazione di una legge sui pieni poteri con cui consolidare il governo di Hitler. Per assicurarsi in Parlamento tale maggioranza, fu modificato il regolamento del Reichstag secondo il suggerimento di Frick: sostituire al concetto di presenza fissato dalla Costituzione una finzione, quella della presenza degli assenti ingiustificati, lasciando al Presidente (nazionalsocialista) dell’assemblea il giudizio se l’assenza fosse giustificata o no. Così in pratica i deputati non presenti tout court erano considerati presenti. In questo modo fu « risolto » il problema che l’assenza dei parlamentari dell’opposizione facesse mancare il numero legale, impedendo così la deliberazione della progettata Ermàchtigungsgesetz"

Vi ricorda qualcuno? Per mandare avanti le sue riforme, quelle che stravolgeranno la costituzione, ovvero la carta dei principi della nostra democrazia, Renzi l'altro giorno ha fatto gli stessi "giochetti" di Hitler col numero legale necessario per far passare la riforma.


Farò un breve riassunto. Quì la foto della votazione:

Solo 293 presenti.  Votanti:291  Maggioranza: 146
Il numero legale? Se la Camera è composta da 630 deputati, per far passare una riforma, tra l'altro di tale portata, non occorrono almeno 316 voti?
Certo che si, ma Renzi ha imparato molto dal partito nazionalsocialista di Hitler: la “maggioranza” ha messo in missione molti deputati e per il regolamento della Camera, il deputato in missione abbassa il quorum in quanto computato come presente ai fini del numero legale.
Ovviamente i deputati non erano in missione, tutt'altro. 
Eclatante il caso del sottosegretario Scalfarotto:
La deputata M5S Maria Edera Spadoni spiega su Facebook: 
Dall’aula vi informo che il collega Scalfarotto, sottosegretario di Stato, risulta in missione, quindi non presente in aula. Nel contempo sta dando, in aula, i pareri del governo sulle riforme costituzionali. Potere dell’ubiquità. Devo chiedere delucidazioni in merito“.

Ecco chi sta emulando Renzi. Questa immagine forse rende meglio l'idea:



E non solo! Altri sono i mentori di Renzi, basta studiare l'Italicum e le sue riforme:

Si vuole diminuire il numero dei parlamentari, il Senato verrà smantellato e l'opposizione distrutta, le liste bloccate e scelte dai partiti e un bel premio di maggioranza... non vi ricorda niente?

Dovrebbe ricordarvi una certa "Legge Acerbo" la legge elettorale approvata nel 1923 e adottata dal Regno d'Italia nelle elezioni del 1924. Fu voluta da Benito Mussolini per assicurare al Partito Nazionale Fascista una solida maggioranza parlamentare.

E se andiamo a vedere nei particolari, la legge prevedeva l'adozione di un sistema proporzionale con premio di maggioranza, all'interno di un collegio unico nazionale, suddiviso in 16 circoscrizioni elettorali. A livello circoscrizionale ogni lista poteva presentare un numero di candidati che oscillava da un minimo di 3 a un massimo dei due terzi di quelli eleggibili (non più di 356 su 535). E non solo, la legge, a differenza di quella voluta da Renzi, ammetteva, oltre al voto di lista, il voto di preferenza. Quindi era addirittura migliore!

Ai tempi il Listone Mussolini prese il 60,09% dei voti e i fascisti trovarono anche il modo di limare il numero di seggi garantiti alle minoranze, alla cui spartizione riuscirono a partecipare mediante una lista civetta. Oggi invece l'Italicum le opposizioni le ha già "limate" in partenza, grazie ad una alta soglia di sbarramento.

Alessandro Visani sulla legge Acerbo scrisse: 'La riforma fornì all'esecutivo "lo strumento principe – la maggioranza parlamentare – che gli avrebbe consentito di introdurre, senza violare la legalità formale, le innovazioni più traumatiche e più lesive della legalità statuaria sostanziale, compresa quella che consisteva nello svuotare di senso le procedure elettorali, trasformandole in rituali confirmatori da cui era esclusa ogni possibilità di scelta'. 

Dunque, siamo anche noi testimoni-colpevoli in prima persona dell'avvento di una nuova dittatura.

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