lunedì 19 maggio 2014

Democrazia e costituzione: dubbi legittimi

A dire il vero mi ero ripromessa di non scrivere più di cose che non interessano a nessuno, ma io le promesse sono buona a mantenerle solo se le faccio ad altri, quindi mi trovo costretta a tradire i miei propositi. Il fatto è che dell’incostituzionalità della legge elettorale e dell’illegittimità di questo Parlamento se ne è, a mio parere, parlato troppo poco e in termini troppo “deterministici” per essere soddisfacente. Lo so, lo so: argomento troppo vecchio, suvvia, sei rimasta indietro, non va più di moda, ormai si è deciso (determinismo, appunto)! E vabbè…




Di quel che penso intimamente a livello di legittimità politica ne ho già parlato e non mi ripeterò, adesso mi preme invece contro argomentare verso chi si pronuncia sulla cosiddetta “legittimità giuridica” e sostiene che essendo stato eletto secondo legge il Parlamento è a tutti gli effetti legittimo. Ho i miei legittimi dubbi, e sono pochi e molto semplici:
  • la nostra Carta Costituzionale sostiene che “la sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”. Se dunque queste forme e questi limiti oltrepassano la Costituzione si può davvero sostenere che il Parlamento sia sovrano e – dunque – giuridicamente legittimo?
  • se un Parlamento vara una legge che permette l’omicidio verso le donne, quando poi la Corte Costituzionale si esprime negativamente su tale legge, gli assassini già giudicati sarebbero davvero ritenuti assolti solo perché una legge sbagliata li ha ritenuti tali? e qualcuno avrebbe il coraggio di proporre e difendere una condotta del genere davanti al Paese? E si avrebbe il coraggio di biasimare chi volesse protestare e dirsi contrario a una decisione simile?
  • se questo Parlamento si fa forza della sua legittimità in virtù della necessità di questo Paese di esprimersi su argomenti rilevanti e cruciali per il nostro benessere, perché si è passati da un giorno all’altro – con un palese colpo di mano – da Letta a Renzi? Perché il PD (non meno degli altri partiti) sembra sempre badare soprattutto ai propri interessi? E perché si sente parlare solo di 80 euro in busta paga, improbabili e male argomentate variazioni del Senato e solite paroline e parolone che con tanti voli arzigogolati continuano a perpetuare il nulla della stessa classe politica che Renzi vorrebbe “rottamare”?
Che poi il Parlamento non possa mai mancare (motivazione di cui si avvalgono i giudici costituzionali) non è argomento sufficiente dato che si può semplicemente tornare a democratiche elezioni a norma di Costituzione – e con questo intendo svolte con l’utilizzo della vecchia legge elettorale, dato che qualsiasi legge approvata da questo Parlamento non avrebbe né i caratteri della sovranità, né quelli della legittimità.
Fate quello che vi pare: stravolgete il Paese e la Costituzione, godetevi i lussi sfrenati sottratti legalmente e illegalmente al popolo, perseguite i vostri personali interessi, fate comunella con le altre nazioni anziché coi vostri cittadini elettori, affondateci sempre più nei nostri problemi e nella loro cattiva gestione. Fate tutto questo, va bene: io non ho il potere, né i mezzi per ottenerlo o sovvertirlo. Ma, per piacere, abbiate le palle di dire le cose come stanno e non prendetemi per il culo. Grazie.
Nota a margine: la presa per il culo più grande, a dire il vero, è vedere e ascoltare i miei concittadini che – spesso alla stregua delle amebe – difendono la legittimità di questo Parlamento solo in virtù del parere di chi si è espresso e non – come sarebbe invece opportuno – in virtù di quello che il proprio cervello riesce ad elaborare. Ma sto iniziando ad avere un ulteriore dubbio legittimo: che sia io, in realtà, l’errore del sistema? E mi sto convincendo che è forse giusto, oltre che naturale, avere una società popolata da amebe: sono solo io (e chi come me) che non so stare al mondo. Amen.
(di Gilda  per MenteCritica)


CHE NE DICE PRESIDENTE? .... AH GIA'?



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