sabato 18 gennaio 2014

Italia un paese generoso. Non solo il porto di Gioia Tauro per i veleni siriani ma ...

.... paghiamo pure 3 milioni di €.



Da Italia 3 milioni di euro a Trust Fund Opac per distruzione arsenale chimico siriano

Ma è sull’apporto dell’Italia che Uzumcu ha incentrato il suo intervento, tornando ad elogiare l'Italia per il suo contributo al lavoro dell'Opac nel corso degli anni, ricordando l'assistenza nella formazione degli ispettori e l'impegno delle industrie italiane che hanno ospitato tirocinanti nell'ambito dell' Associate Programme dell'Opac. Le sue parole sono giunte peraltro all’indomani dell’incontro avuto ieri con la titolare della Farnesina e dell’audizione tenuta a Montecitorio da Uzumcu, dalla Ministro Bonino e dal Ministro Lupi. Parlando alle commissioni parlamentare, il Direttore dell’Opac ha voluto ringraziare pubblicamente l’Italia "per il suo generoso contributo, fornito mettendo a disposizione un porto italiano", ricordando come il governo italiano abbia fornito 3 milioni di euro al Trust Fund dell'Opac per la distruzione dell'arsenale chimico siriano mentre il nostro Paese aveva già messo a disposizione un aereo militare per il trasporto dei primi ispettori dell'Organizzazione in Siria dopo gli attacchi chimici di agosto.
(Tratto da Farnesina)

Armi da Siria, autorità Calabria in rivolta. Letta convoca summit
Vertice con le autorità locali per placare gli animi e chiarire i termini dell’operazione

Non si placa la protesta dei rappresentanti delle istituzioni calabresi, innescata dalla decisione del governo di far transitare a Gioia Tauro la nave con le armi chimiche trasportate dalla Siria. Una scelta che l'esecutivo però rivendica come opportuna. Per placare le acque il presidente del Consiglio Enrico Letta - informa una nota del governo - convocherà a Palazzo Chigi il presidente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti, i sindaci dei Comuni di Gioia Tauro, Renato Bellofiore, e di San Ferdinando, Domenico Madafferi, il presidente dell’Autorità portuale di Gioia Tauro, Giovanni Grimaldi, il comandante della Capitaneria di Porto di Gioia Tauro, Davide G. Barbagiovanni Minciullo, e l’amministratore delegato di Mct, Domenico Bagalà. La riunione servirà a chiarire i precisi termini dell’operazione. Negli anni 2012-2013 il porto di Gioia Tauro ha movimentato 3.048 container contenenti sostanze tossiche 6.1, per un totale di 60.168 tonnellate. - 28.075 tonnellate nel 2012 e 29.802 tonnellate nel 2013 sono state trasbordate da nave a nave; - 817 tonnellate nel 2012 e 827 tonnellate nel 2013 sono state sbarcate; - 264 tonnellate nel 2012 e 382 tonnellate nel 2013 sono state imbarcate. 


IL CARICO Il carico da trasbordare da nave e nave senza sbarco a terra e senza stoccaggio è costituito da circa 60 contenitori da 20 piedi contenenti merci pericolose appartenenti alla classe 6.1 (materie tossiche), classificazione in base al codice internazionale relativo al trasporto di merci pericolose adottato dall’Organizzazione marittima internazionale. Si tratta quindi di materiale appartenente alla medesima classe 6.1 di materia tossiche trattate in via ordinaria nel porto di Gioia Tauro. LE NAVI Le navi impiegate sono un’unità danese che può movimentare il carico sia ro/ro (roll on – roll off) che lo/lo (lif on – lift off) e una unità americana che può imbarcare solo rotabili (ro-ro). a. La nave danese Ark Futura lunga 183,1 metri e larga 25,2 metri ha un pescaggio di 7,35 metri e 5 può sbarcare a mezzo gru di terra e/o a mezzo rotabili (mafi/truck) tramite rampe situate lateralmente e a poppa. Le rampe, sia poppiera che laterale, sono lunghe 15,5 metri (incluso il flap che ha una lunghezza di 3 metri). La rampa poppiera è larga 13,33 metri, mentre quella laterale 7 metri. b. La nave U.S. Cape Ray, lunga 197,5 metri e larga 32,2 metri, ha un pescaggio di 10,05 metri e può caricare solo a mezzo rampa poppiera orientabile fino a 33° (rampa orientabile “al quarto”). La rampa, lunga 44 metri e larga 7,3, essendo orientabile permette alla nave di poter ormeggiare, oltre che con poppa in radice, anche con lato dritto o con lato sinistro a banchina. 

IL PORTO DI GIOIA TAURO Le navi ormeggeranno alla banchina del MCT (Medcenter Container Terminal) di Gioia Tauro lunga 3.145 metri e con un pescaggio medio di 15,5 metri. Il terminale MCT è dotato di strutture sia fisse che mobili: 22 gru di banchina su rotaia, 1 gru su gomma gottwald, 90 straddle carrier, 3 reach stacker, 6 empty handler, 4 multitrailer (motrici + trenini), 7 ralle (motrice+trailer sia normali che mafi). Il terminalista ha confermato la possibilità di impiegare almeno due forklift da 40t adatti ad operare a bordo di navi. Il terminal è raggiungibile, per eventuali esigenze logistiche, attraverso la SS 18 e l’autostrada A3, senza interferire con la città. La scelta del porto di Gioia Tauro è stata operata, oltre che per le sue caratteristiche, anche in virtù delle informazioni e delle indicazioni fornite dal Comandante del porto circa la fattibilità tecnica dell’operazione. La scelta ha tenuto conto anche del fatto che il porto di Gioia Tauro attualmente già svolge attività di trashipment di merci pericolose classificate 6.1. Come si è detto, infatti, negli anni 2012-2013 il porto di Gioia Tauro ha movimentato 3.048 container contenenti sostanze tossiche 6.1, per un totale di 60.168 tonnellate. Il carico in arrivo dalla Siria, circa 60 container per un peso di circa 560 tonnellate, (la quantificazione precisa sarà possibile solo dopo la comunicazione da parte della nave danese che ancora deve ultimare il carico) può essere trasbordato sulla nave americana in un tempo stimato dalle 10 alle 24 ore. 

CONDIZIONI DI SICUREZZA La sicurezza per sostanze tossiche 6.1 è data dal sistema di packaging che avviene nell’assoluto rispetto delle norme internazionali in materia. Nel caso specifico il packaging viene effettuato da personale siriano addestrato all’uopo in Libano da funzionari dell’Opac (Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche) che ne ha certificato la preparazione. Ispettori internazionali (non siriani) dell’Organizzazione vigileranno sulle procedure di packaging che prevedono tre strati di imballaggio. Una volta imballate le sostanze verranno caricate in appositi container totalmente stagni (come previsto dalla normativa internazionale). Prima del carico sulla nave danese è previsto il controllo da parte del Comandante delle certificazioni rilasciate dall’Opac, la quale ha assicurato una costante vigilanza nel corso delle navigazione per verificare l’insussistenza di fuoriuscita di sostanze. Nel porto di Gioia Tauro sarà, ovviamente, assicurata la necessaria vigilanza di security, sia lato terra che lato mare, per tutta la durata delle operazioni. Ispettori internazionali dell’Opac, con tecnici del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e funzionari del Ministero degli Affari esteri, nonché con rappresentanti danesi e americani faranno prossimamente un sopralluogo nel porto di Gioia Tauro.


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