mercoledì 11 dicembre 2013

I MISTERI DELLA PAGINA DEL MINISTRO BONINO SU FACEBOOK



Il 30 settembre l’ANSA aveva diramato un’agenzia con la quale la dottoressa Bonino, Ministro degli Affari Esteri della Repubblica italiana, annunciava l’apertura di un Thread sulla Sua pagina ufficiale di  Facebook dedicato alla vicenda di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone.

Un’iniziativa destinata a durare solo qualche decina d’ore perché il Thread fu immediatamente rimosso e la pagina invasa da iniziative censorie nei confronti di chi si permetteva di esporre pensieri diversi dalle linee guida evidentemente date dal Ministro, fino a precludere agli “indesiderati” la possibilità di commentare i post.

L’Agenzia riportava testualmente :  "BARI, 30 SET - ''Non è accertata la colpevolezza, e non è accertata l'innocenza. I processi servono a questo''. Lo scrive lo staff del ministro degli Esteri, Emma Bonino, in risposta ad alcuni commenti che si stanno susseguendo nello spazio aperto ieri su Fb, ''per ospitare pareri e commenti sulla vicenda che ha coinvolto i due marò italiani Latorre e Girone'', trattenuti in India da circa 600 giorni con l'accusa di aver ucciso 2 pescatori del posto,scambiandoli per pirati, in una missione al largo di Kerala".

E lo spazio era annunciato sul social network nella pagina del Ministro 
Staff: Questo argomento viene aperto per ospitare pareri e commenti sulla vicenda che ha coinvolto i due marò italiani Latorre e Girone. Non si dubita della buona fede di molti, e quindi sono benvenuti tutti coloro che vorranno lasciare un segno del loro interesse, ma dato che è evidente la malafede di alcuni e la strumentalizzazione del caso (di per sé delicato, anche a causa della squilibrata gestione precedente), che viene fatta a fini politici se non banalmente provocatori, si avverte che ogni intervento che sia contrario alle regole della civile convivenza e del ragionevole dialogo sarà cancellato a discrezione di chi amministra questa pagina. Si apre con le dichiarazioni del viceministro Lapo Pistelli, del 25 settembre, rese a Il Mondo: "Credo che sulla vicenda dei due marò la cosa peggiore sia porre la questione in termini di previsioni sui tempi, previsione che può essere smentita. All'inizio di quest'anno, l'Italia aveva una linea abbastanza incerta su come procedere. Si litigava sul tipo di giurisdizione, si era tentati di chiedere un arbitrato, si offriva un indennizzo ma ogni tanto si faceva la faccia feroce, in altri termini una gestione un po' zigzagante. Ora abbiamo rimesso la questione su un binario di certezza: scelta di una giurisdizione speciale, condivisa; regole da utilizzare in processo, condivise; nomina di un magistrato che ha tolto al Kerala la questione; avvio di un procedimento convenuto con le autorità indiane, che deve essere equo, in quanto sappiamo qual è la legislazione applicabile, e veloce, il che non vuol dire stabilirli adesso i tempi. All'indomani del giudizio, vi sarà un trattato tra le parti che permette comunque agli eventuali condannati di scontare la loro pena in Italia, nel paese di appartenenza. Siamo costanti e attenti con le autorità indiane e io dico che i due ragazzi torneranno a casa".

Nell’arco di una notte è sparito tutto. Il 1 ottobre il thread specifico non era più leggibile. Personalmente ho pensato in quel momento ad inconvenienti tecnici, ho anche cercato di sollecitare , ammetto anche con espressioni abbastanza dure nei contenuti, l’interesse dello Staff del Ministro che gestiva la pagina a fornire un chiarimento. Insieme a me migliaia di altri cittadini.

Uno sforzo inutile e tutti aspettiamo ancora una delucidazione sul perché si è deciso di cancellare nell’arco di poco più di 12 ore un’iniziativa annunciata dalla maggiore Agenzia di Stampa italiana ,che sicuramente non aveva inventato la notizia, bensì era stata attivata da fonte ufficiale del MAE.

Immediata la reazione di moltissimi impegnati  nella vicenda dei Marò e semplici cittadini sconcertati per quanto stesse accadendo in una pagina di FB titolata ad una storica esponente del libero pensiero e contro il silenzio di Stato quale è stata per più di 40 anni la Emma Bonino politico accreditato del Partito Radicale.

Prima fra tutti il dott. Alfredo d’Ecclesia che con puntuale precisione ha svolto un prezioso lavoro di analisi e di denuncia di quello che avveniva nella pagina in questione, tutto pubblicato nel web e raggiungibile al link  http://www.fernandotermentini.it/art.htm.

Io stesso scrissi qualcosa a tale riguardo rappresentando quello che giudicai e tuttora ritengo essere un inaccettabile atto censorio nei confronti di chi con la massima educazione e rispetto reciproco desiderava esporre il proprio pensiero anche se dissenzienti (http://fernandotermentini.blogspot.it/2013/10/il-ministro-bonino-e-la-sua-pagina-su.html).

Ebbene  come poteva essere immaginabile non ci sono state risposte ufficiali, tantomeno chiarimenti ma nella pagina si è continuato a criticare il pensiero non allineato ed a bannare chi tentava di affermare proprie posizioni precise.

Un approccio inaccettabile almeno da chi come chi scrive ha avuto sempre il massimo rispetto dell’altrui pensiero ed è stato sempre aperto ad ogni possibile confronto. Si è quindi deciso di raccogliere una parte di quanto pubblicato nei post riportati nei vari Thread della pagina della Ministro Bonino e pubblicarlo in rete anche in maniera ridondante per dare la possibilità a ciascuno di verificare a confronto le varie posizioni, le censure e le azioni di proscrizione di accesso alla pagina.

Un’ informazione disponibile a tutti, non commentata ma solo pubblicata copia dell’originale, consultabile a questo  link

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