sabato 29 giugno 2013

L'IMPERO DEI MONOPOLI FARMACEUTICI

L'attuale crisi strutturale nella quale è immerso il sistema capitalista ribadisce, ancora una volta, l'analisi di Lenin sul carattere imperialista di questo sistema nell'attualità. E come ben disse Lenin "il capitalismo tende al monopolio" e in ciò ci andremo a concentrare in questo articolo, in particolare sui monopoli farmaceutici.




 Prima di entrare nel tema vorrei definire il concetto di scienza e per questo, vorrei citare il filosofo e psicologo sovietico A. Spirkin: "La scienza è la forma superiore della conoscenza umana; è un sistema di conoscenze in sviluppo, le quali si ottengono mediante i relativi metodi cognitivi e si riflettono in concetti esatti, la cui veridicità è dimostrata attraverso la pratica sociale". Vediamo che la veridicità della scienza è testimoniata dalla pratica sociale per poi trasformare la realtà in beneficio della società. Vedremo in seguito quale dei seguenti modi di produzione è più vicino a questa definizione.

Come logica del sistema capitalista, tutto si riduce a ottenere profitti e guadagni. Per tutti e tutte è noto il coinvolgimento delle grandi multinazionali farmaceutiche in tutte le guerre avvenute, che avvengono e che avverranno se non li fermiamo (1). L'industria farmaceutica occupa i primi posti in profitti e guadagni, ciò che suppone un mercato lucrativo per i capitalisti.

Nel corso degli ultimi decenni, se analizziamo la situazione da un punto di vista marxista-leninista, vediamo come va cambiando la configurazione del settore e tutto ciò risponde alle dispute interimperialiste tra le diverse multinazionali: "Così, si stima che nel 2000 GlaxoSmithKline, allora leader mondiale, dopo la fusione, disponeva poco più del 7% del mercato. Adesso, dopo l'acquisizione della divisione farmaceutica di Pharmacia, Pfizer, si è spostata alla prima posizione e copre attualmente circa l'11% delle vendite mondiali" (2). Si tratta di un prova oggettiva che conferma l'analisi fatta dal partito nel IX Congresso sulla natura imperialista del sistema capitalista attuale.

Per approfondire ancora di più la natura monopolistica dell'industria farmaceutica, dobbiamo menzionare il ruolo che svolge lo Stato: "La farmaceutica Hoffman-La Roche e la Glaxo, produttrice del Tamiflu contro l'influenza A, hanno evidenti legami finanziari con gli esperti che consigliano l'Organizzazione Mondiale della Sanità nella campagna contro l'influenza A, nella quale si vendono milioni di dosi di Tamiflu" (3). Vediamo quindi, che lo Stato - come teorizzato da Lenin in "Stato e Rivoluzione"- con le sue diverse organizzazioni, risponde agli interessi di una determinata classe, la borghesia in questo caso. In Spagna questo prende forma oggettiva con il "copagamento farmaceutico", che è stato un furto arrivato fino a 384, 22 milioni di euro solo dalle tasche dei pensionati (4).

Inoltre, per dimostrare il carattere reazionario e parassitario di questo sistema, bisogna evidenziare la legge dei brevetti. Le multinazionali farmaceutiche con questa legge coprono la maggior parte dei mercati, con l'intenzione di farlo il più a lungo possibile con l'inganno. Per esempio, in India: "La Corte suprema indiana ha respinto la richiesta di un brevetto sul farmaco Glivec a Novartis, la casa farmaceutica che lo produce. Secondo questo tribunale, la società non ha fatto significativi cambiamenti sulla formula di questo medicinale, usato per trattare la leucemia, una pratica abbastanza comune per estendere la protezione dei diritti di proprietà intellettuale su tali prodotti. Questo consente di evitare che i pazienti possano utilizzare farmaci generici, molto più convenienti" (5). Si tratta di una prova oggettiva delle contraddizioni che sottende questo sistema capitalista tra le forze produttive e i rapporti di produzione, che evidenzia un ostacolo per il progresso scientifico e tecnologico. Interessa debellare le malattie? Interessa curare la malattia o alleviare i sintomi per rendere i malati schiavi dei farmaci?

Questi fatti dimostrano la chiara evidenza della crisi strutturale di questo sistema, poiché, vediamo come grandi multinazionali non sono in grado di coprire altri mercati, il che si traduce in una riduzione del tasso di profitto. Allo stesso tempo, vediamo paesi emergenti come l'India, essere in grado di affrontare queste grandi multinazionali. Altra prova oggettiva del carattere imperialista del sistema capitalista che si traduce in conflitti interimperialisti come quelli sopra citati.

Mentre questo accade nei paesi capitalisti, nei paesi socialisti come Cuba, nonostante il brutale blocco al quale è sottomessa e gli abusi del suo vicino del nord, l'industria farmaceutica si sviluppa per il bene della società e non per il profitto. Ciò sottende un equilibrio tra le forze produttive e i rapporti di produzione e pertanto il progresso scientifico. Prova di ciò è la creazione di 4 tipi di vaccini contro il cancro (6). Inoltre, Cuba come paese socialista rimane fedele al suo lavoro di internazionalismo proletario: "La Vice Segretaria Generale aggiunta dell'ONU, Rebeca Grynspan ha dichiarato a Quito, capitale dell'Ecuador, che senza i medici cubani sarebbe stato impossibile rispondere al Colera ad Haiti "(7).

Tornando alla domanda posta sopra, non ci sono dubbi su quale dei due sistemi offra un migliore accesso alla scienza e al bene di tutti e tutte. Alle nostre mani sta cambiare questo modello e avanzare verso il socialismo-comunismo, verso la produzione e la distribuzione collettiva delle ricchezze. 
 (Fonte)
 
Note:
  1. http://www.voltairenet.org/article124297.html
  2. 2)http://www.nodo50.org/farmundi/recursos/documentos/Acceso%20a%20medicamentos/Doc_b_09.htm
  3. 3)http://www.voltairenet.org/article177749.html
  4. 4)http://sociedad.elpais.com/sociedad/2013/06/12/actualidad/1371065139_207508.html
  5. 5)http://www.elmundo.es/elmundosalud/2013/04/01/noticias/1364813695.html
  6. 6)http://www.cubainformacion.tv/index.php/lecciones-de-manipulacion/47891-Cuba-crea-cuatro-vacunas-contra-el-cancer-una-leccion-a-las-farmaceuticas-que-no-sera-noticia
  7. 7)http://www.cubadebate.cu/noticias/2013/04/02/onu-reconoce-papel-de-medicos-cubanos-en-haiti/
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