giovedì 23 maggio 2013

Il boom dei prodotti pericolosi in Europa

Nel 2012 il sistema di controllo Rapex ha rilevato un forte aumento delle merci pericolose per la salute, in arrivo per lo più dalla Cina 

BELGIUM-EU-HEALTH


Frullatori che prendono fuoco, giocattoli per neonati che rischiano di soffocare i giovanissimi oppure prodotti di igiene o bellezza che contengono sostanze tossiche. Sono i rischi che molti consumatori europei sono riusciti ad evitare grazie a Rapex, il sistema dell’Unione europea che monitora i prodotti pericolosi. Nel 2012 sono stati ben 2278 quelli ritirati dal mercato, un forte aumento rispetto all’anno precedente.

BOOM DEL PERICOLO - I casi di prodotti pericolosi circolanti all’interno del mercato unico e ritirati dall’Unione europea per tutelare la salute dei consumatori sono cresciuti in modo significativo nel 2012. Ben 2278 prodotti sono stati ritirati dal mercato, un incremento del 26% rispetto all’anno precedente, attraverso il sistema di monitoraggio Rapex. All’interno dell’Ue si è così sfiorato il record registrato nel 2010, una tendenza al peggioramento che ha inquietato le autorità comunitarie predisposte al controllo dei pericoli per la salute posti dalle merci circolanti all’interno del mercato unico. Attraverso il sistema Rapex gli stati membri dell’Ue possono comunicare direttamente tra loro, scambiandosi le informazioni sui prodotti ritenuti pericoli dagli organismi nazionali.

TIMORI PER I GENITORI - Come rimarca Der Spiegel, i risultati del rapporto devono preoccupare soprattutto i genitori che hanno bambini. Infatti un terzo dei prodotti ritirati dal mercato erano merci come magliette T-Shirt che contenevano elementi chimici velenosi. Al secondo posto invece del pericolo c’erano invece i giocattoli che avevano caratteristiche pericolose per la salute dei più piccoli. In questa speciale graduatoria della minaccia ci sono invece gli elettrodomestici, che non rappresentano un pericolo per i bambini maggiore rispetto a quello posto agli adulti. Il 58% dei prodotti ritirati dal mercato, ovvero più di una merce su due, proveniva dalla Cina oppure da Hong Kong, vere e proprie fabbriche mondiali per la tipologia di prodotti sopra citata. La percentuale delle merci cinesi è sempre molto alta sulla graduatoria stilata dal sistema Rapex ormai da molto tempo, a causa della forte penetrazione sul mercato europeo dell’export orientale, in primis cinese.

QUALI PERICOLI - Anche nella Ue comunque esistono aziende che immettono sul mercato prodotti pericolosi per la salute. Il sistema Rapex ha assommato 330 merci che sono state fabbricate all’interno dell’Unione europea nel 2012 . I paesi da cui proviene il maggior numero delle 2.278 segnalazioni del 2012 sono l’Ungheria (15%), la Bulgaria (14%), la Spagna (10%), la Germania (9%) e la Gran Bretagna (8%). L’Italia ha segnalato 54 casi di merci pericolose, pari al 3% del totale, mentre sono 49 i casi di prodotti italiani non a norma, ugualmente pari al 3% del totale, che sono stati notificati a Rapex. Tra i rischi notificati più spesso in relazione a questi prodotti vi erano il rischio chimico, il rischio di strangolamento e il rischio di lesioni. Questi ultimi sono spesso riscontrati negli indumenti per l’infanzia a motivo della presenza di tiranti e cordini, ad esempio nei costumi da bagno. Tra i prodotti vietati nell’Ue nel 2012 vi erano uno sbiancante per la pelle contenente idrochinone (il cui uso è vietato nei cosmetici e nei prodotti per l’igiene personale) e una bambola di plastica contenente dietilesilftalato (DEHP) a una concentrazione del 38,5 per cento in peso che configurava un rischio chimico.

MAGGIOR COLLABORAZIONE - Il commissario europeo alla Salute e per i consumatori, il maltese Tonio Borg, ha espresso soddisfazione per la capacità del sistema comunitario di monitorare i prodotti pericolosi. “Grazie a una cooperazione rafforzata all’interno dell’Ue i consumatori possono godere di maggiore sicurezza sul mercato interno. Dai risultati degli interventi della forza pubblica nel 2012 si deduce un aumento del grado di vigilanza, ma c’è sempre spazio per migliorare ulteriormente la situazione”. In riferimento al ruolo preponderante delle merci pericolose provenienti dalla Cina, Tonio Borg non si è detto particolarmente preoccupato.”Questo non signifi che i prodotti cinesi siano piu’ pericolosi. E’ un dato che riflette la grande penetrazione che le aziende cinesi hanno sul nostro mercato”. L’Ue ha comunque avviato da tempo, ha spiegato Borg, un tavolo bilaterale con il governo cinese per prevenire la commercializzazione di prodotti pericolosi.
(Fonte)
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