lunedì 4 marzo 2013

La Svizzera dice basta agli stipendi d'oro e ai bonus milionari. Il ''sì'' al referendum di Thomas Minder vince con il 67,9%.

REFERENDUM SVIZZERA STIPENDI D'ORO



Il referendum in Svizzera contro i megastipendi e i bonus milionari ha stravinto. Così i cittadini del paese simbolo delle banche si sono dimostrati indignati dall'avidità dei top manager, e dagli incassi di somme astronomiche. Hanno lanciato un segnale chiarissimo sostenendo con uno storico 67,9% di voti l'iniziativa popolare lanciata da un piccolo imprenditore, per porre un freno alle "retribuzioni abusive", vietare liquidazioni e "paracaduti" dorati per i vertici delle aziende quotate in borsa.

«Sono orgoglioso del popolo elvetico. E' stata una bella dimostrazione di democrazia. Una vittoria contro avversari potenti che hanno paventato terribili conseguenze economiche e occupazionali con campagne di stampa aggressive e tendenziose», si è rallegrato il "padre" del referendum, il 52enne Thomas Minder, a capo di un'impresa familiare nel cantone di Sciaffusa (nord-est) e parlamentare conservatore indipendente.

Ed è vero che il chiaro verdetto delle urne è giunto al termine di una campagna intensa, che ha visto i partiti di centro destra, ma soprattutto la potente Federazione svizzera delle imprese, "Economiesuisse", investire milioni per tappezzare la Svizzera con manifesti per mettere in guardia dal pericolo di licenziamenti e la morte del modello svizzero provocati da un'approvazione dell'iniziativa. Per i fautori del "No", la proposta approvata doterà la Svizzera "del diritto degli azionisti più restrittivo al mondo". Ma questo e altri argomenti non hanno fatto breccia. Tutti i 26 cantoni hanno approvato l'iniziativa: un'unanimità piuttosto rara nel Paese di 8 milioni di abitanti, dove convivono lingue e culture diverse. Il successo è stato numericamente importante, viste le punte del 77,1 % nel canton Giura e il superamento del 70% anche a Zurigo (70,2%), capitale economica della ricca Svizzera. 
(Fonte

MENTRE DA NOI SI MARCIA ALLA GRANDE

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