lunedì 11 febbraio 2013

Tasse e campagna elettorale ... quante ce ne raccontano!

Il governo (g minuscola) dopo aver introdotto la nuova tassa TARES al posto della TARSU ha spostato, da gennaio a luglio, il pagamento della prima rata. L'avrà fatto per buonismo? io ci credo poco. Molto probabilmente ha pensato bene di fare tale spostamento a dopo la campagna elettorale. Infatti, se avete notato, sono tutti logorroicamente intenti a prometterci sgravi fiscali come il rimborso dell'IMU ma nessuno degli schieramenti, l'un contro l'altro armati, parla di questa nuova tassa che rispetto alla precedente avrà per noi un aumento del circa 37,5% (30/40 centesimi per metro quadrato) per un introito, da parte dello Stato, di quasi 2 miliardi.
Nessuno inoltre parla più del prossimo aumento dell'IVA dal 21% al 22% che sarà per noi un altra “batosta”. Una stangata, per un nucleo familiare medio, di 352 euro annui, che salgono a 418 euro per una famiglia di 3 persone (calcolo Codacons).
Beh che dire …. buon voto a tutti quelli che andranno a votare il "meno peggio"!


Tares: gettito previsto 8 mld, rispetto a Tarsu sale costo per contribuenti 

La Tares, che da quest'anno sostituirà la vecchia Tarsu (Tassa asporto rifiuti) e la Tia (Tariffa igiene ambientale), costerà agli italiani almeno 2 miliardi di euro in più (precisamente 1,9 miliardi di euro), e il gettito complessivo a carico dei contribuenti sarà di almeno 8 miliardi. È l'allarme lanciato dalla Cgia di Mestre, che ha elaborato le stime sottraendo dalle spese assunte dalle stesse amministrazioni comunali per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti (7 miliardi di euro) le entrate derivanti dall'applicazione della Tarsu o della Tia (6,1 miliardi di euro). «La differenza tra i due importi – spiega la Cgia - dà luogo a 0,9 miliardi di euro; a questa cifra va aggiunto 1 miliardo di euro circa che viene ottenuto con l'applicazione della maggiorazione di 30 centesimi a metro quadrato prevista dalla Tares a carico del titolare dell'immobile. Questo miliardo è stato stimato dalla Relazione tecnica allegata al decreto legge "Salva Italia" del 2011 ».


«Questi 2 miliardi circa costituiscono l'aggravio che i contribuenti pagheranno in più nel 2013 perché con la Tares - spiega l'associazione - il legislatore ha stabilito che in ogni Comune le entrate di questa nuova imposta dovranno coprire interamente la spesa sostenuta per la realizzazione del servizio. Pertanto, in maniera ancora del tutto non definita l'aggravio sarà di 0,9 miliardi a cui va sommato il miliardo derivate dall'applicazione dello 0,30 euro per metro quadrato».

In termini complessivi, sottolinea la Cgia, «il costo della Tares sarà almeno di 8 miliardi di euro: 7 derivanti dal costo totale del servizio a cui va aggiunto il miliardo di gettito proveniente dall'applicazione della maggiorazione. Si tratta di una cifra approssimata per difetto, poiché i dati disponibili e registrati dai bilanci comunali non comprendono i costi dei Comuni che hanno esternalizzato il servizio ».

«Sia essa tassa o tariffa, quella sui rifiuti ha subito i maggiori rincari - ricorda Giuseppe Bortolussi segretario della CGIA di Mestre -. Negli ultimi 10 anni la spesa media per le famiglie italiane è cresciuta del 60,9%. Se nel 2002 spendevamo 124 euro nel 2012 l'importo medio ha toccato i 327 euro. Ora con la Tares la situazione è destinata a peggiorare. Speriamo che i Sindaci stiano molto attenti e introducano delle misure di esenzione a favore famiglie più in difficoltà al fine di contenerne l'impatto economico ». (Fonte)
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