sabato 2 febbraio 2013

Monsanto, OGM e prodotti chimici dannosi

Garantire la sicurezza alimentare e risolvere altri problemi legati all'agricoltura. Sono questi i punti all'ordine del giorno in quasi tutte le nazioni e in quest'ambito si fa spazio il dibattito, sempre più acceso, sugli organismi geneticamente modificati. Proprio in questi giorni la Commissione europea ha deciso di congelare le autorizzazioni di nuove colture Ogm fino alla fine del suo mandato, ossia fino a metà del 2014, e di ricercare un regolamento in materia negoziato con gli Stati membri. Una decisione alla quale ha fatto seguito la richiesta del ministro per le Politiche agricole e alimentari, Mario Catania, al ministro dell'Ambiente Corrado Clini di guardare concretamente a una prospettiva di clausola di salvaguardia per la coltivazione di Ogm in Italia (tratto da adnkronos).



OGM e Monsanto

Un mondo a misura di multinazionale. Tutte le ombre del leader mondiale produttore di OGM

 Chi è Monsanto? Monsanto è il principale produttore mondiale di Organismi Geneticamente Modificati (Ogm) ed è una delle aziende più controverse della storia industriale. Dalla sua fondazione nel 1901, nel corso degli anni, la multinazionale di Saint Louis nata come industria chimica, è stata accusata di negligenza, frode, attentato a persone e cose, disastro ecologico e sanitario, utilizzo di false prove. Eppure, oggi, questo pericoloso gigante della biotecnologia che si pubblicizza come azienda della “scienza della vita”, grazie ad una comunicazione ingannevole, a pressioni e corruzioni, a rapporti di collusione con i vertici politici e amministrativi USA, continua indisturbato ad esportare e imporre in tutto il mondo il pericoloso modello dell’agricoltura transgenica. Un impero industriale con sedi in quarantasei Paesi e un fatturato annuo di 7,5 miliardi, che ha coperto in colture OGM quasi 100 milioni di ettari tra Stati Uniti, Argentina, Brasile, Canada, India, Cina, Paraguay, Sudafrica, Spagna, Romania. A rivelare la storia, le azioni e gli interessi di questa potente multinazionale e a far luce sulle reali conseguenze sanitarie e ambientali degli OGM, arriva finalmente in Italia la coraggiosa inchiesta della giornalista francese Marie-Monique Robin.



«Nelle campagne del mondo ci vogliono uomini, non multinazionali. Il cibo deve essere prodotto per essere mangiato, e non solo per essere venduto. Ne va della sovranità alimentare dei popoli; ne va della nostra libertà. Non ci è dato sapere quali saranno in futuro gli effetti degli OGM sulla salute dell’ambiente e delle persone, ma per ora è certo che essi sono di proprietà di multinazionali che mirano a controllare il nostro cibo su scala globale, per vendercelo alle loro condizioni. Il Mondo secondo Monsanto ci fa capire di più su questi processi perversi, e ci mette in guardia sul futuro del cibo», Carlo Petrini fondatore Slow Food.

Cosa sappiamo veramente sugli Ogm? Cosa accade oggi in Italia? Cosa si nasconde dietro le etichette dei supermercati? In che modo lʼalimentazione delle mucche può influire sulla nostra vita? È possibile coltivare piante transgeniche nel nostro territorio? A queste e molte altre domande rispondono quattro testimonial dʼeccezione del mondo scientifico e associazionistico italiano nel libro-vademecum allegato OG(gi)M in Italia. Sappiamo cosa sta succedendo?

Intervista a Marie-Monique RobinMonsanto: un mondo a misura di multinazionale.
Tutte le ombre del leader mondiale produttore di OGM
Marianna Gualazzi

marie monique robin - ogm - monsanto[…] Possiamo davvero credere che la Monsanto stia agendo per il bene dellʼumanità? Possiamo fidarci di unʼazienda che ha messo sul mercato i più dannosi prodotti della storia della chimica industriale? Possiamo pensare che sia riuscita ad imporre i propri OGM senza compiere pressioni e attività di lobby su governi, amministrazioni, mondo scientifico? Stimolata da queste domande, Marie-Monique Robin – autrice del libro Il mondo secondo Monsanto – ha realizzato unʼinchiesta unica e di grande forza che svela il “lato oscuro” della multinazionale di Saint Louise: lʼabbiamo intervistata in esclusiva per il Consapevole per approfondire con lei i temi più scottanti legati alla Monsanto e agli organismi geneticamente modificati.

Perché ha iniziato ad interessarsi alla Monsanto?
Sono giornalista da 25 anni e ho viaggiato in tutto il mondo per realizzare documentari. Nel corso nel mio lavoro, non mi ero mai direttamente interessata alla Monsanto, ma mi ero imbattuta diverse volte “per caso” nella multinazionale di Saint-Louise soprattutto mentre lavoravo ai tre documentari che ho realizzato sul tema della biodiversità – Les pirates du vivant (I pirati del vivo); Blé: chronique dʼune mort annoncée? (Grano: cronaca di una morte annunciata); Argentine: le soja de la faim (Argentina: la soia della fame). […] Inoltre cʼè una motivazione più profonda che mi lega a questi temi: sono figlia di agricoltori e sono nata e cresciuta in una fattoria in Francia.

Qual è il legame tra gli OGM e la biodiversità?
Sono strettamente collegati: gli OGM sono piante geneticamente modificate per resistere ad un erbicida prodotto dalla Monsanto e chiamato Roundup, inoltre i semi OGM sono coperti da brevetto per cui lʼagricoltore che vuole piantare semi OGM deve firmare un contratto con la Monsanto con cui di non avere il diritto di trattenere una parte del raccolto per la riproduzione dei semi: lʼagricoltore è obbligato ad acquistare tutti gli anni delle nuove sementi. Monsanto ha istituito una vera e propria polizia dei geni che vigila sugli agricoltori controllando che ogni anno riacquistino le sementi brevettate. […] Il modello delle culture transgeniche, del monopolio sui semi espropria i contadini del possesso delle varietà locali che sono state selezionate dagli agricoltori e dalla natura stessa nel corso dei secoli per resistere e svilupparsi in un determinato territorio con determinate caratteristiche ambientali e climatiche, e mette profondamente in crisi la sicurezza di un sistema alimentare basato appunto sulla diversità […].

Gli OGM sono una minaccia per lʼagricoltura biologica?
Assolutamente sì. […] Una volta installata in un territorio una coltivazione OGM questa va a colonizzare tutta lʼarea, più o meno velocemente a seconda del tipo di coltivazione […].
La Monsanto ha un potere tale da condizionare lʼinformazione e da esercitare pressioni su istituzioni e governi?
Questo per me è stata una vera scoperta: sapevo che le grandi multinazionali facevano attività di lobby sui governi ma quello che ho scoperto, a questo proposito, relativamente a Monsanto e allʼamministrazione USA è assolutamente incredibile: il meccanismo delle revolving doors (porte girevoli) è assolutamente evidente nel caso Monsanto.
[…]

E per quel che riguarda le pressioni sul mondo scientifico e accademico?
Anche in questo caso sono consistenti e documentate (nel mio libro si trovano diverse testimonianze al riguardo). Anche le ricerche di una studiosa italiana – Manuela Malatesta – sono state ostacolate dalla Monsanto. Ho incontrato Manuela Malatesta il 17 novembre 2006 allʼUniversità di Pavia. Era ancora traumatizzata dallʼesperienza che aveva vissuto e che lʼaveva costretta a lasciare lʼUniversità di Urbino, in cui aveva lavorato per oltre dieci anni. […]

Ha ricevuto pressioni dalla Monsanto prima della pubblicazione dellʼinchiesta o dopo la sua uscita?
Monsanto non ha assolutamente reagito in maniera diretta. Però ho il sospetto che sul mio blog, che raccoglie molti visitatori ogni giorno, scrivano regolarmente sotto pseudonimo alcuni soggetti “prezzolati” che si preoccupano di sostenere – a qualunque ora del giorno e della notte, e anche nei giorni più impensati dellʼanno (ad esempio il 31 dicembre) – che la pericolosità degli OGM non esiste e che la mia inchiesta non ha solide basi. […]

Il libro e il film da lei realizzati hanno avuto un grande successo, non solo in Francia. Come spiega lʼinteresse suscitato nel pubblico dal suo lavoro?
Questo libro e questo film sono arrivati “al momento giusto”: un momento in cui i consumatori, in tutto il mondo, si preoccupano sempre di più di quello che mettono nel loro piatto, di ciò che mangiano.
[…]

Quindi la storia e il comportamento della Monsanto possono essere un esempio di come tutte le multinazionali si conducono?
Si tratta di un esempio perfetto di come le multinazionali introducono sul mercato prodotti dannosi o tossici, un esempio degli effetti più dannosi del capitalismo globalizzato, di un mondo regolato dal profitto, dallʼaccumulo di denaro e di potere.

Quali sono i suoi progetti per il futuro?
Sto già lavorando ad un nuovo documentario sulle origini ambientali del cancro e del morbo di Parkinson.

[Ndr] Estratti da M. Gualazzi, Intervista a Marie-Monique Robin. Monsanto: un mondo a misura di multinazionale. Tutte le ombre del leader mondiale produttore di OGM, in “Il Consapevole”, n. 20 lugliosettembre 2009, Macro Società Cooperativa.
(da: macroedizioni)  
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