lunedì 20 agosto 2012

Per fortuna che Monti c’è



Professore, che piacere! È dai tempi in cui il professore era Romano Prodi, che non sentivo così forte l’esigenza di comunicare con voi, tutori del potere.
Per prima cosa la ringrazio di non essersi schierato a favore di un gesto di clemenza verso le Pussy Riot; sarebbe stato come sentirla cantare la musichetta idiota del Pulcino Pio. Poi la ringrazio per la facilità con la quale cede alla tentazione di rispondere a qualunque domanda le venga posta da un giornalista di un qualsiasi giornale.
Le faccio i complimenti, ricchi di tutta l’ammirazione che ho verso coloro i quali riescono a tenere la testa alta nonostante siano l’esempio più eclatante del cerchiobottismo più squallido.
Comprendo che rispondendo alle domande della rivista “Tempi” di orientamento cattolico, non potesse essere blasfemo, ma forse avrebbe potuto conservare un minimo di falsa dignità, così da mostrare a noi ultimi, dimentichi persino di Dio o di chi per lui, che tutto ciò che subiamo e tutte le nefandezze alle quali ci sottoponete, hanno un fine meritorio: sopravvivere. Invece no. Come l’altro giorno la sua collega Cancellieri, anche lei, spinto dalla forza di inerzia che vi dà l’arroganza, si è lasciato andare a sproloqui offensivi per la dignità e l’intelligenza altrui.
Sorvolando sulla promessa fatta in ginocchio ai suoi complici clericali, di non diminuire i finanziamenti per le scuole private, mentre scientemente distruggete e disintegrate la scuola pubblica, annuncia che “L’Italia è in guerra contro l’evasione fiscale.” In un paese civile, il popolo le avrebbe fatto la ola, ma continuando a leggere i suoi accademici sproloqui, scopriamo che l’Italia è in guerra contro gli evasori fiscali, “per il grosso danno che provoca nella percezione del Paese all’estero.” Poi spiega meglio che in pratica, gli evasori fiscali fanno credere al mondo che l’Italia sia un paese ricco che non vuol partecipare al sacrificio. Pur non essendo professoressa – per mia fortuna – spiegherei in maniera più chiara: “Gli evasori fiscali danno ad intendere ai poteri delle banche e al capitalismo che vuole risucchiarci, che non è disposto a cedere anche il proprio capitale.” L’evasione fiscale, fa sì che il grosso ladro capitalista non perda nessuno dei suoi agi, mentre chi vive succube dello stato che lo ha incatenato, non potrà nemmeno tentare di ribellarsi non pagando le tasse che gli estorcete automaticamente sottraendole dalle sempre più scarne buste paga.
Tralasciamo anche le altre piaggerie offerte alla “santa” platea di comunione e liberazione che l’attende domani (mi saluti tanto For Minchioni che di evasione fiscale e corruzione ne sa una cifra), e veniamo alla “Trattativa Mafia e Stato”.  Complimenti professore! Potesse insegnarmi come non inorridire mentre la pronuncia, le sarei grata. Perché sa, forse per via della semplicità, noi popolani, ancora non ci capacitiamo che lo stato sia sceso a patti con la mafia, fino a ripagarla con porzioni di stato e istituzioni, col nostro danaro e spesso con la vita di quei pover’uomini che oggi, calpestati da voi, si potrebbe pure avere il dubbio che fossero dalla parte giusta. Lei, professore, annuncia “grandi novità legislative” e dopo altri sproloqui sprofonda nella melma che le ha lasciato il suo predecessore: gli abusi delle intercettazioni telefoniche. Gli abusi della magistratura. Gli episodi gravi, facilmente riconducibili alle chiacchierate venute fuori dal Quirinale. Non posso aggiungere altro, avendo io rispetto della sua intelligenza.
Complimenti professore. Noi annaspiamo, lei nuota benissimo. Lei non si vergogna nemmeno un po’, noi invece ci aggrappiamo al grande disgusto che non ci fa più sentire vagamente italiani. Lei ha la certezza di poter andare avanti spedito perché non ha altro di cui occuparsi se non la nostra estinzione, noi invece, in modo forsennato, saltiamo da una lotta a una battaglia,come un marinaio su una barca fallata.
E avete vinto voi.
(di Rita Pani - http://r-esistenza-settimanale.blogspot.it)
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