domenica 19 agosto 2012

Italia, un Far West per i petrolieri

Come mai in Italia le royalties per l'estrazione di petrolio e gas sono così basse? Perchè il governo non adegua i prezzi portandoli su standard mondiali? è in combutta con i petrolieri?
Voglio ricordare che nel resto dl mondo le aliquote oscillano dal 20% all'80% del valore del prodotto estratto; ce lo chiederà mica l'Europa?.



Ci saranno mica delle lobby che premono sulle decisioni e sulle scelte strategiche per lo sviluppo dell'Italia, avvantaggiando i petrolieri, a discapito di una crescita fondata sullo sviluppo di nuove forme di energie provenienti da fonti rinnovabili che ci permetterebbe lo sganciamento dal petrolio?

Non capisco a chi conviene questo business visto che il nostro petrolio è poco e di scarsa qualità ed equivale allo 0,1% del prodotto globale. Il motivo è forse da ricercare nel basso prezzo delle royalties oltre che al mancato pagamento allo Stato delle aliquote sulle prime 20 mila tonnellate di petrolio prodotte annualmente in terraferma e le prima 50 mila tonnellate di petrolio prodotte in mare, come i primi 25 milioni di smc (standard metri cubi) di gas in terra e i primi 80 milioni di smc in mare.

"Se estraessimo tutto il petrolio che, secondo il ministero dello Sviluppo Economico, è presente in mare, l'Italia lo esaurirebbe in sole 7 settimane. E se al petrolio marino aggiungiamo quello estratto a terra, arriveremmo a 13 mesi. Un quantitativo che definire ridicolo è poco" (fonte ADN KRONOS).

Mi chiedo quindi se vale la pena di rischiare catastrofi ambientali trivellando e riducendo a colabrodo un piccolo catino qual'è il Mediterraneo rischiando incidenti e danni ambientali irreversibili per un totale di petrolio che se fosse estratto, distribuito e utilizzato nella sua interezza durerebbe solo 7 settimane? 

  
In questa tabella si possono vedere sia le ditte che estraggono gli idrocarburi in Italia che quanti Euro versano a Stato Regioni e Comuni.

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