mercoledì 1 agosto 2012

Draghi ma non solo.

Il comitato di sorveglianza interna dell'Unione europea ha aperto un'indagine su Draghi a seguito di una denuncia per conflitto di interessi. Corporate Europe Observatory, ente che si occupa di tracciare le lobby europee, accusa il presidente della Bce di conflitto di interessi e mancanza di indipendenza per via della sua appartenenza al Gruppo dei Trenta, un forum internazionale di leader finanziari pubblici e privati.
"Abbiamo ricevuto l'esposto e inviato una lettere alla Bce. Ora aspettiamo una risposta", ha affermato la portavoce, aggiungendo che Francoforte ha tempo fino a ottobre per rispondere.
(Fonte: Milano Finanza)



I padroni del mondo: Group of Thirty

Leggendo l’ultimo scritto di Barnard, vengo a conoscenza dell’esistenza dell’ennesimo gruppo elitario. Faccio ammenda, nonostante sia uno dei temi che affronto e studio maggiormente, ne ero completamente all’oscuro. Il suo nome è Group of Thirty (G30), ovvero Gruppo dei Trenta. Sul web sono riuscito a trovare poche informazioni, per di più in inglese, il che la dice lunga sull’importanza di questo ristretto gruppo globalista. Spulciando nel sito della Banca d’Italia, ho appreso che dal 21 al 23 maggio 2009, si è tenuta in Italia, presso la sede del massimo istituto creditizio, la 61^ riunione plenaria del G30. Addirittura, al termine dei lavori, l’allora presidente del Gruppo, prof. Jacob A. Frenkel, ex Governatore della Banca centrale di Israele, e l’allora Governatore della Banca d’Italia, prof. Mario Draghi, hanno tenuto una conferenza stampa formale dove hanno potuto partecipare solo giornalisti scrupolosamente selezionati.
Sempre sul sito della Banca d’Italia sono riuscito a reperire una brevissima presentazione del G30:
 
Il Group of Thirty (G30), organizzazione senza fini di lucro, è formato da esponenti di altissimo profilo che ricoprono nel mondo importanti incarichi nel settore pubblico e privato, nonché da accademici delle università più prestigiose. Il G30, fondato nel 1978, si riunisce periodicamente per discutere temi economici e finanziari ed esaminare gli scenari che le autorità nazionali e gli operatori devono fronteggiare.

Formalmente denominato “The Consultative Group on International Economic and Monetary Affairs, Inc.”, il Gruppo è un importante foro di discussione e di elaborazione di idee in materia economica. I membri del G30 – governatori di banche centrali, rappresentanti di governi, economisti ed esperti del settore privato provenienti da 16 paesi diversi – hanno discusso nel tempo diverse questioni e pubblicato una serie di studi e ricerche sui più rilevanti temi di economia e finanza. Il G30 è guidato da Paul A. Volcker e Jacob A. Frenkel.

Insomma, sempre la solita presentazione a filastrocca. Se consultate i diversi siti di queste organizzazioni elitarie potrete constatare di persona.
Questo organismo internazionale svaria su tutto il fronte economico, le tematiche affrontate nelle riunione del G30 sono le più disparate: dall’ambito monetario a quello finanziario; dalle Banche centrali ai mercati internazionali dei capitali; dalla vigilanza dei servizi e dei mercati finanziari, alle questioni macroeconomiche, come mercato del lavoro e l’intera catena produttiva.
Il Gruppo dei Trenta è stato fondato nel 1978 da Geoffrey Campana su iniziativa della Fondazione Rockefeller, che ha anche fornito il capitale iniziale. Il suo primo presidente fu Johannes Witteveen, l’ex direttore generale del Fondo monetario internazionale (FMI). Il suo attuale presidente è Jean-Claude Trichet, ex presidente della Banca Centrale europea, da poco succeduto (22 Novembre 2011) al sopracitato Jacob Frenkel.
La sede del G30 è a Washington DC, negli States. Ogni anno si tengono due riunioni plenarie, oltre a numerosi convegni, seminari e gruppi studio. Monitorano quotidianamente l’andamento dell’economia globale, veicolandola a proprio uso e consumo, nel tranquillo anonimato e nella cortina di disinformazione che li cela agli occhi e alle orecchie della maggior parte, troppo distratte e indaffarate dalla schiavismo giornaliero.
Spostiamoci ora sul sito inglese del Gruppo dei Trenta. Qui troviamo una scarna ma precisa presentazione:
Il Gruppo dei Trenta è un organismo internazionale privato, senza scopo di lucro, composto da rappresentanti di alto grado dei settori pubblico e privato e il mondo accademico. Il Gruppo dei Trenta si propone di approfondire la comprensione delle questioni internazionali economiche e finanziarie, per esplorare le ripercussioni internazionali delle decisioni prese nei settori pubblico e privato, e di esaminare le scelte a disposizione di operatori del mercato e politici. Il lavoro del Gruppo dei Trenta plasma la struttura attuale e futura del sistema finanziario globale, fornendo raccomandazioni fruibili direttamente alle comunità politiche pubbliche e private.”
Poco spazio all’immaginazione. Si tratta di un gruppo di potere molto influente, i suoi membri sono l’èlite economica mondiale, i veri padroni del mondo, quelli che detengono il potere, e dettano i programmi politici ai burattini che noi andiamo ad eleggere “democraticamente” nella farsa elettorale.
L’organigramma del Gruppo dei Trenta è molto semplice, e si divide in:
Membri attuali;
Membri Senior;
Membri onorari;
Membri del passato;
I membri attuali sono 31, provenienti da ogni parte del globo, sono tutte personalità di spicco, i soliti nomi che compaiono in ogni organizzazione elitaria mondiali sta. Ecco la lista:
Jean-Claude Trichet, presidente del G30, ex presidente della BCE e governatore onorario della Banca di Francia.
Paul A. Volcker, presidente onorario del G30, ex presidente della Federal Reserve , presidente onorario della Commissione Trilaterale, si è diviso per lungo tempo tra il Dipartimento del tesoro degli States e la Chase Manhattan Bank.
Jacob A. Frenkel, presidente del Consiglio di amministrazione del G30, presidente di JPMorgan Chase International, membro del Comitato esecutivo della JP Morgan Chase & Co. e dello JP Morgan International Council.
Geoffrey L. Bell, segretario esecutivo del G30, presidente della GeoffreyBell&Co. (società che si propone come consulente per grandi aziende e banche in tutto il mondo, fornendo consulenza sulle transazioni del mercato dei capitali nonché le attività di analisi del rischio economico e finanziario), ex consulente della Banca del Venezuela, ex consulente finanziaro del governo delle Barbados e della Giamaica, ex presidente della Guinness Mahon Holdings, una delle banche più antiche di Londra.
Abdlatif Al-Hamad, presidente del Fondo Arabo per lo Sviluppo Economico, ex Ministro delle Finanze e della Pianificazione del Kuwait.
Leszek Balcerowicz, professore della Scuola di economia di Varsavia, presidente del Consiglio della Bruegel (acronimo che sta per ”Brussels european and global economic laboratory’, ovvero un think tank elitario), ex presidente Banca di Polonia.
Mark J. Carney, governatore e presidente della Banca del Canada, membro del Consiglio di Amministrazione della Banca dei Regolamenti Internazionali (BIS).
Jaime Caruana, direttore Generale della Banca dei Regolamenti Internazionali (BIS), ex governatore della Banca di Spagna.
Domingo Cavallo, presidente e amministratore delegato della DFC Associates e di LLC, ex Ministro dell’Economia argentina. Ha lavorato a lungo nell’amministrazione pubblica ed è noto per il piano di convertibilità che ha stabilito il rapporto di parità tra il dollaro americano e il peso argentino tra il 1991 e 2001, che ha trascinato l’Argentina nell’insolvenza, portando il paese in una crisi economica senza precedenti.
E. Gerald Corrigan, amministratore delegato di Goldman Sachs Group, ex presidente, Federal Reserve Bank di New York.
Guillermo de la Dehesa Romero, direttore del gruppo Santander, ex vice direttore della Banca di Spagna.
Mario Draghi, presidente della Banca centrale europea, ex Governatore della Banca d’Italia, e presidente del Financial Stability Board.
William C. Dudley, presidente della Federal Reserve Bank di New York, ex partner e Amministratore Delegato di Goldman Sachs.
Martin Feldstein, Professore di Economia all’Università di Harvard, e Presidente Emerito del National Bureau of Economic Research.
Roger W. Ferguson, Jr., presidente e CEO di  TIAA-CREF, ex presidente dell’America svizzera Re Holding Corporation.
Stanley Fischer, governatore della Banca d’Israele, ex Amministratore Delegato First, ex amministratore del Fondo Monetario Internazionale.
Arminio Fraga Neto, socio Fondatore di Gavea Investimentos, ex governatore della Banca centrale del Brasile.
Gerd Häusler, CEO Bayerisch Landesbank, ex amministratore delegato e membro del consiglio consultivo di Lazard and Company.
Philipp Hildebrand, Presidente del consiglio di amministrazione della Banca nazionale svizzera, ex partner di Moore Capital Management.
Mervyn King, Governatore della Banca d’Inghilterra, ex professore della London School of Economics, socio della British Academy.
Paul Krugman, Professore di Economia all’Università di Princeton, ex membro del Council of Economic Advisors.
Guillermo Ortiz Martinez, ex Governatore della Banca del Messico, Presidente del Consiglio della Banca dei Regolamenti Internazionali.
Kenneth Rogoff, Professore di Public Policy and Economics ad Harvard, ex capo economista del Fondo Monetario Internazionale.
Tharman Shanmugaratnam, ministro delle finanze di Singapore, ex Amministratore Delegato della Monetary Authority di Singapore.
Masaaki Shirakawa, governatore della Banca del Giappone, ex professore della Kyoto University School of Government.
Lawrence Summers, ex Direttore del Consiglio Economico Nazionale, ex presidente dell’Università di Harvard, ex segretario al Tesoro Usa
Lord Adair Turner, presidente della Financial Services Authority, membro della Camera dei Lord del Regno Unito.
David Walker, Senior Advisor di Morgan Stanley International, ex presidente del consiglio Securities and Investments.
Yutaka Yamaguchi, ex Vice Governatore della Banca del Giappone, ex presidente Euro Valuta Commissione Permanente.
Ernesto Zedillo, direttore del Centro di Yale per lo studio della globalizzazione, ex Presidente del Messico.
Zhou Xiaochuan, governatore Banca Popolare Cinese, ex presidente Banca cinese costruzione, ex Asst. Ministro del commercio.
Poi abbiamo i membri senior:
William R. Rhodes, presidente e CEO della William R. Rhodes Global Advisors, e Senior Advisor, Citigroup, membro del CFR,
Marina v N. Whitman, professore all’Università del Michigan ed ex membro del Council of Economic Advisors.
E, infine, ma non come importanza, i membri onorari:
Richard A. Debs, ex presidente della Morgan Stanley International, ex COO dela Federal Reserve Bank di New York.
Jacques de Larosière, presidente di Eurofi, consigliere di BNP Paribas ed ex direttore del FMI.
Gerhard Feld, ex direttore de Institut der Deutschen Wirtschaft, membro del Comitato delle Nazioni Unite del programma sviluppo.
Toyoo Gyohten, presidente dell’Istituto Internazionale per gli affari monetari ed ex presidente della Banca di Tokyo.
John Heimann, senior Advisor per la stabilità finanziaria dell’Istituto Comptroller of the Currency.
Erik Hoffmeyer, presidente Politiken-Fonden ed ex presidente del consiglio della Banca nazionale di Danimarca.
Peter Kenen, professore di Economia all’Università di Princeton ed ex socio senior del Council on Foreign Relations (CFR).
William McDonough, ex Vice Presidente di Bank of America, ex presidente della Federal Reserve Bank di New York;
Shijuro Ogata, vice Presidente della Commissione Trilaterale, ex Vice Governatore Banca del Giappone.
Silvia Ostry, socio ricercatore del Center for International Studies ed ex ambasciatore per i negoziati commerciali del Canada
Ernest Stern, senior Advisor del Gruppo Rohatyn ed ex Amministratore Delegato della Banca Mondiale.
Anche tra gli ex membri risultano figure preminenti dell’ambito economico-finanziario internazionale, sul sito possiamo consultare la lista. Tra essi figura Tommaso Padoa-Schioppa, deceduto poco più di un anno fa, ma come ricordiamo ha fatto parte delle più alte istituzioni finanziarie italiane, europee e mondiali. E’stato vice presidente della Banca d’Italia, Ministro dell’economia della finanza nel governo Prodi II, membro della Commissione europea e della BCE. Convinto europeista, ha fatto parte del Comitato Delors che ha disegnato la strada per la creazione della moneta unica. Inoltre è stato un dirigente del FMI e consigliere economici del governo greco di Papandreou, di cui conosciamo bene la tragica fine.
Ora vogliamo dire che tutti questi pezzi da novanta non hanno nessuna influenza sul “regolare” decorso della storia? Suvvia, questi club esclusivi di potere dirigono il mondo e scrivono la storia, hanno il diritto di veto sulla vita di miliardi di persone. E’ da qui che vengono decise e create a tavolino le crisi economiche. Nei meandri di questi gruppi elitari si decide il tracollo economico di una nazione o di un intero continente.
Questa rete di organizzazioni internazionali di cui fa parte il Gruppo dei trenta, insieme alla Commissione Trilaterale, il CFR, il RIIA, la Round Table, il Bilderberg, l’Aspen Institute e il Club di Roma, sono il nuovo olimpo degli dei. Essi giocano a dadi con il mondo, come in un risiko a grandezza naturale. Per loro siamo solo pedine, un mezzo da usare per un fine ben preciso, il controllo totale del globo.
Noi, nella nostra infinita arroganza, crediamo di essere liberi, di vivere in democrazia, nel migliore dei mondi possibili. Siamo troppo indaffarati nella nostra schiavitù quotidiana per renderci conto di ciò che realmente ci circonda. Siamo succubi, siamo schiavi, e nella maggior parte dei casi siamo fieri di esserlo. Dibattiamo, sprecando preziose energie, sulle cose più assurde, a volte anche pensando di essere dei fini intellettuali e delle menti illuminate. Ognuno si sente superiore a qualcun altro, la presunzione è tale da creare una gerarchizzazione prima morale che materiale. Le armi di distrazioni di massa hanno anestetizzato i cervelli, la pigrizia ancestrale e la stupidità genetica han fatto il resto, cullandoci in fallaci certezze e in comode convinzioni, indotte artificialmente, e non certo frutto di un pensiero autonomo e indipendente.
I più si rifiutano a credere quando gli si dice o scrive talune cose. A scuotere lo status quo dominante si rischia di incamminarsi in un percorso di solitudine. Quando il l’uomo-bradipo cade dall’albero su cui sonnecchia pancia all’aria più o meno sereno, sbatte il culo per terra, e non ha occhi per vedere, e non ha orecchie per intendere. Il mondo artificioso in cui galleggia è talmente radicato nel suo pensiero da non poter accettare nessun’altra definizione della realtà che lo circonda. La presunzione e l’eccessiva autostima han fatto molto più vittime di una guerra. Chi osa far ciò, lo fa a suo rischio e pericolo, e l’isolamento è una delle peggiori arme che il branco tende ad usare per istinto di sopravvivenza e di autoconservazione. Poi ci sono anche alcune persone molto intelligenti, ma anche tanto furbe quanto affariste e opportuniste, che han fatto loro l’inganno, e lo sfruttano a proprio vantaggio, elevandosi sulla spalle degli altri, e nonostante ciò ricevono la stima e l’adulazione della stesse persone su cui questi soggetti usano far leva per raggiungere i loro scopi egoistici. Essi sono i più grandi servi del sistema.

“… Pochi comprenderanno questo sistema, coloro che lo comprenderanno saranno occupati nello sfruttarlo, il pubblico forse non capirà mai che il sistema è contrario ai suoi interessi.”

Niente di più vero.

Dormite gente, e sorridente nella vostra infima presunzione, siete schiavi, e della peggior specie, perchè pensate arrogantemente di non esserlo, mentre rappresentate lo schiavo tipo, che il sistema ama e accudisce.
Scendete dal vostro piedistallo, informatevi, riscoprite i valori essenziali della vita, dall’amore all’amicizia, tornate umani, svegliatevi.
(da http://www.oltrelacoltre.com di Italo Romano). 
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